giovedì 8 aprile 2010

Impressioni di Parigi


Sono tornata da Parigi da ormai una settimana.Come ogni volta,mi ritrovo a pensare alla cità che ho lasciato.Quando dovetti lasciare Londra l'ultima volta fu terribile,ma questo perchè non era solo la stupenda città con tutti i suoi moti di vita e la gente che ladciavo ma sapevo di chiudere definitivamente il più imprtante capitolo della mia vita fino ad ora:lasciare Talon. La cosa terribile in sè non fu vederlo andare via nella metro di High Street Kensington ma fu che nei giorni che seguirono non pensai più a lui come alla fantastica persona che credevo fosse.Qualcosa era cambiato.Ma questa è un'altra storia.

Per quanto rigurda Parigi,inutile dire che me l'immaginavo diversa.Non più bella,non più brutta,solo diversa;ma ne sono rimasta comunque assolutamente affascinata e strabiliata. E' una città che sembra essersi fermata nell'800 e anche la gente che ci vive,gente dai modi freddi ma gentili,benvestiti e pur sempre eleganti con quella loro bella parlata,sembrano non appartenere alla razza caucasica:non chiassosi e disordinati come gli Italiani nè grigi e chiusi come gli Inglesi. Una razza a parte,insomma.
In 5 giorni ho visitato gran parte della città,dalle zone più turistiche come Pigalle e Montmarte a zone tres chic come Le Marais.Un'estenuante camminata lungo tutto il Louvre e il Museo d'Orsay mi è sembrata il prezzo da pagare per un'intera giornata passata nell'incantevole cimitero di Pere Lachaise,dove ho finalmente potuto fare una preghiera difronte la tomba di Jim Morrison e di Oscar WIlde.
E' stato emozionante e credo metterò dei soldi da parte per avere anche io una tomba come quelle che ho visto con angeli con il volto rivolto verso la tomba e la mano che nasconde le lacrime o con dei mini castelli per una sola bara.Stupendo,suggestivo ma niente di eccessivo.
Se dovessi dire qual'è stato il posto che mi è piaciuto di più direi di certo che è stato Pere Lachaise.

Ma,ovviamente,il mio entusiasmo non è durato per tutti e 5 i giorni nonostante siano stati giorni abbastanza spensierati ed allegri considerato il mio umore.
In un bistrot mentre gli altri parlavano e ridevano e scherzavano,mi sono chiesta cosa ci facessi li e come mi è capitato altre volte mi è sembrato che tutto quello che facevo non avesse senso. CHe senso ha visitare una città con due amiche,che senso ha un viaggio pagato dai propri genitori a quasi 22 anni?Non lo so.
Non è depressione,credo.E' solo che il senso della mia vita mi è ancora oscuro.Sto costruendo il mio futuro senza vivere il presente,questa è la mia impressione.E questo pensiero mi ha accompagato durante la mia permanenza a Parigi.Cercavo di scacciarlo per non intristirmi ma esso ritornava puntuale e quando non c'era di che ridere,non potevo fare a meno che pensarci.E' per questo che oltre alla nostalgia di una città che vorrei fosse mia,sempre raggiungibile e "possedibile",uno stanco sentimento di tristezza mi lega a Parigi.Credo che solo quando sarà passato un pò di tempo potrò capire realmente cosa provo oggi e cosa provavo allora.
NOn mi sento felice nè soddisfatta nè realizzata.Sbadiglio di continuo e mi sembra di vivere in uno stato di stanchezza continua come in una perenne letargia.Dato che non sto studiando niente,aspetto durante tutto il giorno la notte,l'unico momento in cui non mi sento in colpa se dormo e non faccio niente.
Inerte.

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